Salerno. “È stato Vincenzo D’Andrea ad uccidere Massimiliano Esposito.” Queste le parole del collaboratore di giustizia Ciro De Simone che ieri mattina, in collegamento video con l’aula bunker di Fuorni, ha raccontato la sua verità sul delitto avvenuto nel 2005 in via Abbamonte davanti alla palestra di famiglia “Freedom” nel rione Pastena, nel quale morì Massimiliano Esposito, fratello del collaboratore di giustizia Carmine Esposito.
Ciro De Simone ha rilasciato queste dichiarazioni nell’ambito del processo sull’omicidio di Donato Stellato. Secondo De Simone, Massimiliano D’ Esposito sarebbe stato ucciso da Vincenzo D’Andrea che si trovava in sella ad una moto guidata da Salvatore Nigro.
Dopo l’omicidio di Stellato, De Simone sarebbe stato minacciato da D’Andrea. “Mi disse che se ci tenevo ai miei due bambini dovevo stare zitto. Fu la stessa minaccia che mi proferì anni prima quando lo vidi commettere l’omicidio Esposito” ha riportato De Simone, che ha dichiarato di essere veramente preoccupato delle minacce di D’Andrea che a suo dire sarebbe un sanguinario che non guarda in faccia nessuno.
La deposizione di De Simone non si è ancora conclusa, ma riprenderà, sempre di fronte ai giudici della Corte d’Assise del tribunale di Salerno e al pubblico ministero dell’Antimafia, Rosa Volpe, lunedì 13 nell’aula bunker.